
“Quando tutte le anime si erano scelte la vita, si presentavano a Lachesi. A ciascuna ella dava il genio (daimon) che quella si era assunto, perché le facesse da guardiano durante la vita e adempissse al destino da lei scelto”. Platone
“In ultima analisi, noi contiamo qualcosa solo in virtù dell’essenza che incarniamo, e se non la realizziamo, la vita è sprecata”. C.G. Jung
“Tutti, presto o tardi, abbiamo avuto la sensazione che qualcosa ci chiamasse a percorrere una certa strada”. James Hillman
…conobbi una donna, nata con le idee ben chiare sulla sua ghianda. La perse e si fece convinta che doveva ritrovarla per riuscire a vivere per il bene. Dopo anni rieccola: piccola, un nucleo, un concentrato, che rimandava al “sii chi sei”, nessuna ricerca di grandi obiettivi. Una formica al lavoro con tante altre, coi suoi modi e i suoi gesti spontanei.
Vedo bambini presenti ai loro giochi, osservatori di tutto; chissà quanto sanno di sé o piuttosto quanto sono… seduti sotto grandi querce.
Conosco una giovane che non pensa a questi frutti, almeno ci crede poco, vive con un coraggio che attraversa le intemperie, scopre attenta amici, sperimenta i suoi giorni iniziando a lavorarli come creta. Costruisce quella che col tempo sarà la sua forma. Il suo daimon è manifesto.
I vecchi? li osservo da sempre.
Quelli che hanno appreso dal vivere trasmettono calma. Per stare vicino a loro basta il silenzio, hanno un corpo che parla e occhi che sanno. Quando raccontano ti fanno entrare in fiabe, nella storia loro e del mondo, risvegliano. Trasmettono quanto hanno provato in mezzo a un mondo sempre in fuga, tra gente di ogni tipo. Ti dicono come sono stati a galla, quali emozioni li accompagnano… Non sono insegnanti, sono lì accanto a te, per tenderti la mano con un cofanetto di saggezza. Alcuni, chissà, si sono mai chiesti se vivono per una qualche speciale ragione? o la vivono?
Ci sono vecchi che hanno imparato poco, vicino a loro non si sta bene. Forse non hanno cercato l’essenziale, così difficile da cogliere. C’è chi non lo afferra in una vita intera.
Altri ancòra hanno trovato il loro daimon, riconosciuto per un attimo e poi dimenticato. Ce l’hanno messa tutta, seminando quanto sapevano per sé stessi e non solo. Hanno visto crescere frutti e chiome. Lasciano il segno di chi ha dato il suo meglio.
Una ghianda fattasi realtà la si riconosce in chi piccolo adulto vecchio ce l’ha in sé, la vive. Ognuna è unica e irripetibile; ha una sua essenza e un suo significato. Non si nasce a caso e nel caos. Se ci sentiamo spaesati e frastornati: pazienza, la strada la troveremo.
Sempre pazienza e tanta attenzione agli eventi.
“Prima della nascita, l’anima di ciascuno di noi
sceglie un’immagine o disegno che poi vivremo sulla terra, e riceve
un compagno che ci guidi quassù, un daimon, che è
unico e tipico nostro. Tuttavia, nel venire al mondo, dimentichiamo
tutto questo e crediamo di essere venuti vuoti. È il daimon
che ricorda il contenuto della nostra immagine, gli elementi del
disegno prescelto, è lui dunque il portatore del nostro
destino”.
J. Hillman, Il codice dell’anima
Si può credere o meno a quanto ho ora riportato. Ma… ditemi, non vi pare di avere ognuno il suo destino da seguire?