Dal dovere fattosi macigno al: teniamoci il meglio

…pensando ad un masso torna alla mente qualcosa di solido e gigantesco, che può schiacciare, non solo le membra.

Quando si inizia a gattonare se lasciati liberi all’aperto si scoprono anche le pietre, ogni bimbo più o meno incuriosito le osserva e le tocca provando piacere, perché brillano sotto il sole, per i loro colori, perché sono lisce o rugose.

Già qui potrei fare una pausa: quanti bimbi oggi rotolano in un prato, si muovono ancora incerti in spazi aperti senza che partano: attento cadi e ti fai male, così no ti sporchi e le variabili vanno a fantasie e paure e necessità degli adulti.

Quel batuffolo, germe di una vita, da contento e spensierato nello spazio, verrà nei giorni confinato in regole, molte inutili, altre eccessive, persino crudeli.

Compariranno le prime tracce del senso del dovere:

devo mangiare così

non devo correre lì

in ogni caso quanto dirà la maestra sarà giusto, anche quando non lo capisco…

Va così: non si capiscono tutte quelle formalità, molte passate per importanti, che costringono a comportarsi in un modo innaturale.

Quando i dictat divengono troppi ed arrivano da ogni parte la sensazione che si prova è di soffocamento.

Ribellarsi, non ribellarsi? pensare solo a farlo o iniziare a rispondere con le proprie ragioni? Ma per questo bisogna arrivare all’adolescenza e nel frattempo tu non sei più tu, ti sei perso di vista. All’inizio forse non sapevi esprimerlo a parole, ma il tuo mondo interno era nitido e ti piaceva.

La mole dei fai o non fai, pensala così, così devi pensare, quello è il modo giusto per te obnubilano la mente, sono simili a pubblicità che spingono verse scelte che non sono le proprie.

Quando gli assurdi programmi esterni, accumulatesi nel tempo, si manifestano come parti che ci danneggiano c’è una cosa da fare: immaginare di accomodarsi in una poltrona o se preferite in un prato ed iniziare a respirare l’aria della infanzia guardando ad uno ad uno i microchip alieni per eliminarli.

Non si fa in ore, perché sono molti e capita che rimbalzino dentro. Quando li si è messi a fuoco si sa come vogliono farci agire, come ci tengono al guinzaglio e con quali messaggi inconsci ci mettono in riga.

Come spesso accade nella vita la pazienza, la costanza ed in questo caso un sincero potente amore per la nostra identità consentono di raggiungere l’obiettivo.

Ci si può rendere conto di questi meccanismi a qualsiasi età, la bella notizia è che in quel momento gli anni non importano, conta l’essere risoluti, proprio come quando per gioco si getta un ciottolo in acqua per vederne le onde propagarsi tutt’intorno.

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