• Siamo nati scoprendo
  • La nostra casa ce la portiamo dentro
  • Capita di voler esternare cose piccole, per farle notare.
  • “Da un Counselor vado per trasformarmi”
  • Le ali dell’inconscio
  • Sapere di che panno è vestito qualcuno
  • “Sono così” e il cambiare
  • Vi sentite pieni di energia?
  • Mi siedo, vi guardo e sarete voi a parlare.
  • Quel molto che mi hai dato
  • Vertebra dopo vertebra si torna in piedi
  • La cucina del cuore
  • Quel filo solido
  • Lamentiamoci un po’
  • quel suo racconto dorato
  • Confini apparenti
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  • In un bar del centro, la mattina.
  • Dal dovere fattosi macigno al: teniamoci il meglio
  • “Fratture scomposte”
  • Il counselor e l’ipnotista in me

Cristina Merlo

Cristina Merlo

Archivi Mensili: luglio 2016

una fuga di archi

26 martedì Lug 2016

Posted by Cristina Merlo in Uncategorized

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…cercando oltre ogni nuovo arco…

Passeggiando nel centro storico della mia città, mi sono ritrovata in una via breve e stretta, dove archi e volte giocano a rincorrersi.

I raggi del sole mi hanno guidata verso particolari architettonici, scorci inaspettati, ciuffi d’erba tra mattoni lavorati dal tempo. Mi son sentita una turista con il naso all’insù e gli occhi attenti. A due passi da casa, complici un cielo terso e un vento fresco, sono planata in un’atmosfera festosa.

Un arco? un vedere oltre, un passare sotto, un raggiungere il nuovo, un sostegno, un’unione, uno scorcio, un’inquadratura che ti si pone lì di fronte, offrendoti la possibilità di mettere a fuoco particolari disgiunti dal tutto. Un arco ti invita a osservare attento, a sbirciare come da finestre appena socchiuse in un luogo sconosciuto.

Arrivando sotto una volta si entra in una zona d’ombra e si prova il desiderio di alzare lo sguardo per osservarne l’apice. Continuando a camminare si varca una soglia, accompagnati da sentimenti misti tra curiosità, timore, prudenza e stupore.

In ognuno di noi abitano vie inesplorate, vicoli in ombra, archi alti al cielo, volte misteriose… in ciascuno un labirinto del Sè con luci e certezze, che si mescolano al buio e al vago, alla sicurezza e alla paura…

Siamo un tutto tondo con una sua complessa multiformità: il dentro, il fuori, la superficie, i legami con l’intorno.

Avventuriamoci nel nuovo facendoci trasportare dai profumi e dai suoni dell’aria, dal percorso del sole nel cielo, dalla certezza dell’alba e del tramonto, dal nostro respiro.

La conoscenza e il confronto col nuovo mi ricordano proprio gli archi e le volte che uniscono e sorreggono.

centro Rivoli

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    A teatro!

    08 venerdì Lug 2016

    Posted by Cristina Merlo in Uncategorized

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    … scegliete il vostro posto, non ci sono numerazioni e in questo preciso istante le sedie libere sono molte. Accomodatevi e vedete, sentite, attendete emozioni.

    “Ecco sta per iniziare uno spettacolo nuovo, sei l’attore protagonista, lì ora in piedi sul palco.

    Allo stesso tempo sei TU quello comodo e rilassato in terza fila e puoi osservare come quell’attore recita, come vi muove, tono ritmo volume timbro della voce, le espressioni del viso, la profondità del respiro, i silenzi e chissà quanto altro. Lì, TU, sulla sedia, fatti trasportare dalla sua storia. Interpreta dentro di te il ruolo di questo “io”, accompagnane i gesti, immergiti nelle sue emozioni, vibra con le sue corde vocali. Lasciati attraversare da questo personaggio che ben conosce la sua parte e la recita come un artista. Osservalo come se fosse uno sconosciuto, sii attento, seguilo, scopri scenografie e musiche.

    Spegni il pensiero vigile, nessun giudizio, neppure un commento. Incuriosito afferra quella “parte” e pian piano stupito sentirai se la Persona lassù ti assomiglia, quanto ti sta rivelando e svelando.

    Fermo in un teatro di fronte a un’opera che è la tua, cosa scoprirai? sarebbe significativa e importante una novità e da questa scrivania te la auguro”.

    Uscendo tra le vie lasciati andare a vivere il nuovo…

    Carlo-Carrà-uscita-dal-teatro
    Carlo Carrà “Uscita da teatro”
    Recitare   Svelare  Il Nuovo

    Parlare e fare

    02 sabato Lug 2016

    Posted by Cristina Merlo in Uncategorized

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    Il troppo parlare è malsano, uno spreco di tempo.

    I termini rotolano l’uno sull’altro scendono, salgono, rimbalzano, si confondono tra loro e dove portano? in vicoli ciechi.

    Il fare è scoprire, scegliere, cambiare.

    Mette di fronte a: errori commessi, scoperte illuminanti, incontri preziosi, azioni inutili… Ci vuole coraggio per muoversi. Restare fermi nello stallo ci chiude in gabbie dalle quali a stento vediamo scorrere il mondo fuori. Proseguendo nell’agire si aprono porte, si chiudono finestre. Di fronte a bivi si pensa e quindi si procede o a destra o a sinistra. Il fare obbliga a decidere, a farsi coscienti e accorti.

    C’è il parlare che incita al fare, che suggerisce idee, che muove verso il cambiamento, verso il raggiungimento di nuovi obiettivi.

    Per imparare a parlare “il giusto” si accompagna l’ascolto con l’agire.

    Un ascolto e un agire attenti e meticolosi, che portano a un concentrato di parole e a frammenti di pensiero nati dal confronto tra quelle che chiamiamo realtà e vita.

    Parlare Fare Cambiamento

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