GIGI COMOLLI Il lago dai prati, 1935 circa back GIGI COMOLLI GIGI COMOLLI (Milano 1893 ~ 1976) Il lago dai prati, 1935 circa Olio su tela, cm 74x90   Firmato in basso a destra GG Comolli


Gigi Comodi  Il lago dai prati, 1935 circa

 

Ditemi che vi è capitato di frenare di fronte a una vetrina per artisti. Colori di ogni tipo segnano il tempo della creatività. Ognuno porta il suo segno in noi, si esprime sotto forma di multiformi sentimenti.

Ricordo quando mi venne spiegato il rosso Tiziano, mi pareva interessante. Quando fui di fronte a un’opera dove questo rosso alto drappeggiava, il Tiziano divenne un mio Maestro. Non maestro di pittura chiaramente. Un qualcosa di lui mi aveva illuminata e anche scaldata.

Ognuno ha il suo o i suoi colori preferiti.

Ogni colore vive della sua bellezza.

Nel corso di una vita indossiamo abiti in cui prevale l’uno piuttosto che l’altro o siamo fedeli allo stesso. Tutto va molto al di là di stoffe, arredamento, quadri e fotografie.

Ogni singolo colore ha la sua lunghezza d’onda, lo sentiamo vibrare in noi, ci regala energia e emozioni.

Immaginiamo un paesaggio: prevale il verde, alzando gli occhi al cielo sarà il blu con nubi forse bianche. Con calma abbassiamo lo sguardo e incontriamo la terra coi fiori e le erbe. Fermandoci e sedendoci iniziamo a cogliere i particolari, le sfumature, i tocchi da Maestro della Natura. Nell’apparente semplicità di uno scorcio di campagna o di un parco cittadino cominceremo a stare meglio, bene. Ogni colore dona il suo contributo, anche se non ne siamo coscienti. Ora proseguiamo fermi nella quiete, diventiamo scopritori di sensazioni insite in ogni raggio, ogni creatura pregna delle sue tinte si disvela a parti sempre più profonde in noi. Inizia un dialogo coi colori, li sentiamo nella loro maestosa potenza o nella loro soffusa delicatezza. Sappiamo che sono una nostra parte. Possono essere un collante tra la nostra dispersa unità e l’unicità dell’intorno. Ci fanno sentire vicini al mondo, alle sue vibrazioni, alle onde che ci attraversano.

Gli occhi? quanto è difficile ricordarne e descriverne i colori. Diciamo verdi, ma così non sono. Quando guardiamo una persona nel suo sguardo non sono i colori a colpirci per primi, ma un’atmosfera e un modo di essere che attraversano l’iride e la pupilla. Il marrone e l’azzurro sono veli sopra un mondo profondo, attraverso cui passano il mistero, il fascino e il palese.

Tutto va molto al di là del colore…

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