Così, iniziando come chierichetto in sagrestia, con adeguata lentezza salì tutte le scale che lo portarono ad essere sacerdote prima e priore poi della scienza della mente. Come ultimo arrivato volendo essere originale a tutti i costi per dimostrare la sua valentìa, si mise in testa di creare un approccio alla terapia diverso da quelli tradizionali; e fin qui niente di male: devono esserci delle spinte all’innovamento sennò l’essere umano potrebbe intellettivamente regredire o spegnersi. L’errore fu semmai quello di disprezzare sminuendo o trattando spocchiosamente gli altri appartenenti alla congrega più vecchi o più esperti di lui o le loro consolidate idee. In questo modo venne sempre meno considerato dalla comunità scientifica fino ad essere posto ai bordi del sistema. Questo ostracismo lo onorò consolidando il già radicato egocentrismo e trasformandolo in sacerdote di se stesso.
Il suo mantra fondamentale era che la realtà non esiste ma esistono i modi…
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