Per realizzare bei ritratti con la macchina fotografica si possono usare bank, come risultato lineamenti fini, come spolverati di cipria e niente ombre.
L’autunno è un grande bank.
Con le sue luci sottili delicate soffuse pennella la realtà in ogni suo particolare e ce la fa cogliere.
L’estate è sgargiante e ricca di tinte, confonde. Per cogliere piccole e grandi bellezze ci si avventura nelle prime e ultime ore del giorno quando i raggi solari non solo sono clementi con la pelle, ma avvolgono le cose evidenziandole.
In questi giorni, in mezzo ai mimetismi, si scovano tracce di arcobaleno. Davanti a noi si aprono bruni e ocra, vinaccia misti a verdi, che quieti si spengono. I rami si spogliano per concedersi il giusto riposo. Tutto si fa un po’ più lento nel suo avanzare. Camminando attenti si afferrano le diversità di una natura che, concedendo nuovi spazi, abbandona foglie ingiallite come nutrimento di insetti batteri funghi. Nulla cade sulla terra senza nascite, senza essere concime. Ci vuole coraggio per sbarazzarci delle nostre foglie avvizzite, senza clorofilla, inutili, non più fronde. A terra sono nutrimento. Per sentirci più leggeri quando fatichiamo a distruggere il vecchio, basterebbe pensare “Nulla si crea nulla si distrugge” ; se ne va da noi, farà crescere, “tutto si trasforma”.
L’autunno invita a scoprirlo. Non solo gialli rossi arancio, che affascinano uno alla volta e accostati. Giorni sempre più brevi, profumi di sottobosco, aromi di frutti, aria fina punteggiata sera e mattina da minute gocce.
Ognuno ne dà una diversa descrizione e lo vive in modo tutto suo. Chi aspetta la festa con vini rossi e caldarroste, chi scivola nella malinconia nata forse dal dì corto, chi pensa alla coperta per la notte. Quelli che vagolano col naso all’insù per i nuovi odori, per sentire quella punta di umido che colora dai prati al cielo, per nutrirsi dei campi appena arati…
Mi piace l’idea di avvicinarsi agli Altri in modo soffuso, osservarli e star loro accanto come presenze delicate, mai invadenti. Usare i nostri occhi come un pittore fiammingo, cogliendo i particolari dentro la realtà, il più possibile con le sue luci. Raggi autunnali…
Ipnotisti e Counselor coi loro Clienti colgono differenze e uguaglianze, similitudini e incongruenze. Afferrano emozioni, forti lievi accennate malcelate e di queste si fanno poeti, cantastorie, teatranti per lasciare che l’ Altro con tutte le Sue Parole scriva il Suo racconto, il Suo vivere.
Ipnotisti e Counselor avvolgono il Cliente con uno sguardo aperto, con un corpo che diviene capace di sintonia. Ogni Persona è poliedrica e la si sente vibrare.
L’autunno, lieve in tutte le sue lunghezze d’onda, avanza con passi felpati e permette incontri. Come non usarlo per incrociare vite, per aiutarle a vedersi allo specchio attente e calme, capaci di sottolineare e usare le loro risorse e gettare le inutilità.