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  • La nostra casa ce la portiamo dentro
  • Capita di voler esternare cose piccole, per farle notare.
  • “Da un Counselor vado per trasformarmi”
  • Le ali dell’inconscio
  • Sapere di che panno è vestito qualcuno
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  • Vi sentite pieni di energia?
  • Mi siedo, vi guardo e sarete voi a parlare.
  • Quel molto che mi hai dato
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  • In un bar del centro, la mattina.
  • Dal dovere fattosi macigno al: teniamoci il meglio
  • “Fratture scomposte”
  • Il counselor e l’ipnotista in me

Cristina Merlo

Cristina Merlo

Archivi Mensili: novembre 2016

Quanto è reale il dolore psicologico? reale o falsificabile? trasformabile?

25 venerdì Nov 2016

Posted by Cristina Merlo in Uncategorized

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dolore-psicologico

Di proposito non darò un volto a questo dolore, ognuno ne focalizzi uno sentito come tangibile e importante.

Tanto più si pensa a un dolore, anche fisico, quanto più diventa intenso, spicca nella vita come se ne fosse il centro, un pilastro portante, il nutrimento. Tutto nostro, avvolto intorno a noi e allo stesso tempo sprofondato nell’io. Così reale e immenso da… non poterne più fare a meno. “Quello sono io, sì quel dolore sono io”.

Prendiamo per vera questa affermazione, questa convinzione.

Ma… se non lo fosse? se fosse falsa?

Se quel dolore non fosse connotato da tutte le caratteristiche che gli attribuiamo, da una storia precisa, da un’intensità tutta sua. Se osservandolo distaccati, proprio lontani ci accorgessimo che è un po’ pallido, sfocato, inventato, sottolineato. Se da un episodio avessimo creato un romanzo. Se fermandoci sapessimo bene che quel grattacielo o quella stanza scomoda l’abbiamo fatta noi, per poi viverci dentro. Allora sarebbe ancora un dolore o piuttosto una nostra costruzione frutto di chissà quale causa? Comoda perché conosciuta, è la nostra, allo stesso tempo tremendamente soffocante e induttrice di sofferenze. E’ dentro di noi, ma se non fosse reale? solo vecchi mattoni sgretolati?

Come scoprire ciò che non esiste? fermandosi a cercare le frasi lamentose, i gesti sempre uguali, i desideri fermi nel mondo dei sogni, i mancati cambiamenti, le sfumature di umore con coordinate immutate da tempo… questi sono tutti movimenti ripetuti in modo meccanico, robotico, niente è volitivo e creativo, nulla è frutto di decisioni fiduciose, di speranze riposte, insomma nulla nasce, solo spento si ripete, inanimato.

Nel reale ci sono ossigeno, vitalità e voglia di crescita.

Può essere difficile da soli individuare e trasformare il non reale che c’è in noi. La coscienza che tanti dolori psicologici sono mancata realtà è un passo avanti, una luce che indica quanto è migliorabile. Quando poi si vuole cercare un aiuto per sfatare miti dolenti, lo si trova.

piet-mondrian-albero-rosso

                                  Piet Mondrian — Albero rosso
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LIBERTINI O INCATENATI? desiderosi di LIBERTA’?

09 mercoledì Nov 2016

Posted by Cristina Merlo in Uncategorized

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liberta

Vi concedete di tutto, non solo in campo sessuale, siete privi di limiti? Smodati alla ricerca continua del di più? Forse vi sentite schiacciati a terra dalla vostra stessa bramosia. Il desiderio dell’oltre non vi dà pace, diventa un’affannosa ricerca di un appagamento totalizzante che mai arriverà.

Questo mi ricorda Sisifo costretto, in questo caso per punizione di Zeus, a portare un masso in cima a un monte, masso che rotola a valle e Sisifo lo deve riportare sul monte; così, per l’eternità. Piaceri estremi rotolano a valle e non lasciano nulla, se non fatica e insoddisfazione.

Potete elevarvi dall’eccesso trovando sponde, ossia limiti. Partite alla ricerca degli argini del vostro fiume. Nuovi riferimenti e punti fermi si trovano in trance. Con un dialogo sempre più profondo col vostro inconscio, abbandonate i troppo per conquistarvi modi equilibrati. Una meta alla volta. L’ipnotista vi aiuta nella ricerca e si opera affinché il dialogo con l’inconscio si ancori nel vivere. Ciò che nasce in una trance è portato dall’inconscio al conscio e diviene un agire tutto nuovo.

Ci sono vincoli che vi paiono inscindibili, che vi danno un apparente senso di sicurezza e che per parola data tenete in essere. Ma un vincolo cos’è? corro al dizionario ed ecco: http://www.treccani.it/vocabolario/vincolo/. Dal Latino vincire: legare… i vincoli della schiavitù… in meccanica qualsiasi limitazione alla libertà di movimento di un corpo…legame di natura affettiva, morale, sociale…

Siamo tutti concordi nel dire che alcuni vincoli li abbiamo scelti e li teniamo, con piacere, sono ad esempio i legami affettivi preziosi. Non sono lacci al collo, sono corde elastiche, lasciano spazi a noi e all’altro.

Avete catene che vi fanno sentire schiavi, succubi, inutili e vi chiedete se le dovete tenere?

Una risposta è possibile solo guardando in sé. La trovate e sapete metterla in atto: bene, agite.

Se questa risposta non c’è e vivete ondeggianti tra malesseri fisici e psichici, col desiderio di andare-scappare, fermate tutto. Osservatevi dall’esterno con distacco, come se un’altra persona vi vedesse dentro. Potrebbero arrivare chiarimenti.

Se ancora tutto tace ma sentite di dovere e volere rompere catene andate a incontrare il vostro inconscio, vi indicherà la via verso la libertà.

L’inconscio è libero, creativo, alternativo. E’ da sempre una parte di voi; chi meglio di lui può indurvi lungo la strada del cambiamento, alla ricerca dei vostri grandi spazi aperti, di impegni presi nella presenza, di obiettivi, di rispetto per voi e gli altri…

L’ipnotista è un aiuto, un riferimento, attento a ciò che accade, rassicurante, sempre vicino a voi. Scegliete fiduciosi, allontanate prese inutili, arricchite il vostro mondo sino a farlo così variopinto e diversificato da viverlo come il regno della vostra libertà.

triskell-celtico
                                                    Triskell celtico

L’uomo e la donna liberi sono nei confini che si sono posti. Hanno case che lasciano entrare luce, parole, suoni, profumi, mondi e che consentono l’uscita del dare e dell’essere. Simili a un piccolo universo pulsante. Scelgono, ben sapendo che possono sbagliare; scelgono consapevoli.

La libertà è movimento. Ogni scelta è movimento, il dischiudersi di un nuovo panorama che indurrà altre scelte.

La libertà è un guardare in alto come in basso, procedendo umilmente.

Ipnosi Libertà Vincoli Libertino Scegliere

In questioni di testa e intestino arriva l’ipnosi

04 venerdì Nov 2016

Posted by Cristina Merlo in Uncategorized

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Pensiamoci:

di fronte a una grande emozione che può essere di stupore, gioia, paura, attesa, ansia, il nostro intestino si contrae, sobbalza dentro, diviene molto presente.

I disturbi del “secondo cervello” quali stipsi, diarrea, colite, meteorismo… sono una risposta a, un dialogo con.

Molto in breve, l’intestino:

possiede una fitta rete di neuroni che ricevono e trasmettono informazioni; comunica col sistema nervoso centrale influenzandolo ed essendone influenzato;

il suo continuo lavoro apporta tutte le sostanze nutritive di cui abbiamo bisogno, acqua compresa;

ha un suo sistema immunitario anche in grado di lanciare segnali d’allerta al resto del corpo;

è fortemente implicato e chiamato in causa con tutto quello che è il nostro mondo delle emozioni, del sentire, del percepire; assorbe gli accadimenti e li rielabora sotto forma di benessere o malessere;

ospita la flora intestinale (microbiota) ossia microrganismi di diverse specie che regolano la digestione, l’assorbimento, la difesa dagli agenti patogeni e la produzione di ormoni.

Quando le connessioni tra i due cervelli collaborano al meglio è garantita l’armonia della persona, sia fisica che psichica. Se si innescano “incomprensioni” il nostro intestino ci comunica il suo malessere, ad esempio con periodi di colite. La colite potrebbe comparire per varie cause: dieta scorretta, mancanza di moto, variazioni ormonali… Spesso però queste non sono la sola spiegazione, questa può risiedere dentro di noi in: conflitti irrisolti e faticosi da portarsi appresso, in situazioni di vita complicate, in stress di vario tipo lavorativo e/o familiare.

Conta che questo nostro secondo cervello ci sta lanciando dei segnali e vanno ascoltati, fatti nostri. Se si sente un HELP si scatta in aiuto, perché non farlo con noi stessi?

Quando il nostro secondo cervello è sofferente, il dolore della nostra pancia ci accompagna.

Dove c’è dolore può esserci piacere, disse Milton Erickson.

L’ipnosi aiuta a metterci in contatto con quella parte di noi, l’inconscio, che è vicina anche al nostro intestino.

In un lavoro di ipnosi si parte dalla fiducia tra Cliente e Ipnotista, si passa alla fiducia nel proprio inconscio e quindi alla fiducia nel raggiungimento del risultato.

Un modo per prenderci cura del nostro intestino è affidarlo al nostro inconscio. Con l’aiuto e la guida dell’Ipnotista il nostro inconscio, ben presente in noi, riesce a a riallacciare un dialogo interno, che chissà era sperso o sopito. Il parlare in noi, con ogni parte e tra ogni parte è una necessità. Spesso ci perdiamo perché abbiamo smesso di guardarci dentro con occhi acuti e fermi. Diventiamo smarriti e doloranti perché sì il nostro corpo e la nostra mente e le nostre emozioni sono uno, ma devono mettersi comodi a dialogare. Il nostro inconscio è un moderatore che ci conosce da sempre e che ha la forza di portarci a realizzare.

Il nostro secondo cervello, così complesso e connesso, ha bisogno di un inconscio semplice, ma molto connesso.

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                                          Paul Guagin
Intestino Secondo Cervello Ipnosi Inconscio Colite

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